REYNEKE WINES

Si potrebbe liquidare il lavoro di Reyneke come un processo nostalgico al di fuori dei valori del mercato, autoreferenziale. Non è così. Dietro alle scelte che quotidianamente vengono prese in azienda, c’è la volontà di riconoscersi come parte di un mondo più ampio, in un concetto filosofico olistico. Oltre le regole del mercato c’è il desiderio di preservare la terra per le generazioni future. Rinunciare a parte dei profitti per non pagare un prezzo ormai insostenibile in termini di impoverimento dei suoli. Il tutto senza perdere di vista il vino.

Fondata nel 1863 col nome “Uitzicht”, in olandese “panorama”, Reyneke ha creduto nell’agricoltura biodinamica. I 40 ettari della proprietà si trovano sulle colline che da Stellenbosch guardano verso la False Bay;  di questi 32 sono vitati e coltivati senza nessun additivo chimico, utilizzando solo preparati prodotti in azienda. Il compost arriva dagli animali di proprietà, lombricoltura per riciclare pure la carta, oche che vagano libere e si nutrono di insetti pericolosi alla vite. Inerbimento tra i filari, omeopatia. Unica concessione sono zolfo e rame come fungicidi, ma in quantità limitate e con l’intento di superare anche l’utilizzo di questi metalli pesanti. Tutte le fasi di lavorazione, inoltre, seguono le fasi lunari e i cicli astrali.

Una volta che le uve entrano in cantina il percorso continua. Lieviti indigeni, fermentazioni spontanee, nessuna regolazione di acidità né aggiunte di zuccheri servono a produrre vini che rispecchiano il terroir in cui sono nati.

“ Solo soluzioni naturali alle sfide naturali.”

JohanReyneke

http://www.reynekewines.co.za/